L’occhio secco

A volte non si hanno più lacrime per piangere… ma non è detto che c’entrino tristezza o felicità!
Stiamo parlando della “sindrome dell’occhio secco”, una patologia multifattoriale molto frequente in campo oculistico. Normalmente colpisce soprattutto i soggetti oltre i 60 anni ma l’utilizzo di apparecchi a luce blu (computer, tablet, videoterminali) l’aria condizionata, le terapie farmacologiche, i cambiamenti ormonali e l’inquinamento ambientale rendono l’insorgenza precoce.
In questa patologia si ha un’aumentata evaporazione delle lacrime e/o una loro ridotta produzione e questo causa a sua volta uno stato irritativo e infiammatorio cronico con sintomi come bruciore, irritazione, fastidio, arrossamento, sensazione di corpo estraneo (tipo “sabbia negli occhi”) e nei casi più gravi dolore.
L’infiammazione gioca un ruolo chiave in questa patologia.
Fortunatamente la scienza è venuta in nostro aiuto e, ad oggi, esistono diverse strategie terapeutiche per questo disturbo, ed esami diagnostici per inquadrarla in modo chiaro.
Attualmente si utilizzano: i sostituti lacrimali che hanno funzione di stabilizzare il film lacrimale, lubrificare la superficie oculare e diluire, riducendone la concentrazione, le citochine infiammatorie e altri possibili fattori tossici.
Si possono combinare anche delle garze calde e/o medicate per disostruire i dotti escretori delle ghiandole di Meibomio, spesso bloccate nel paziente con occhio secco, consentendo loro di riprendere la produzione naturale dei lipidi (olii) necessari per un film lacrimale sano.
I farmaci corticosteroidi topici sono efficaci per la spiccata attività antinfiammatoria, ma l’impiego cronico è limitato dagli effetti collaterali (l’aumento della pressione intraoculare e cataratta).
I nutraceutici possono essere utilizzati in associazione ai colliri nel trattamento di molte patologie della superficie oculare per esempio occhio secco, ma anche blefarite e allergia, per la loro attività antinfiammatoria e antiossidante, agendo sui fattori causali della malattia.
Sono stati studiati integratori alimentari nutraceutici per prevenire l’insorgenza della patologia dell’occhio secco e trattare i sintomi, da abbinare ai tradizionali colliri.
I più importanti per evidenze scientifiche sono gli omega-3 per l’attività antinfiammatoria e la capacità di promuovere l’integrità dell’epitelio corneale e la produzione di lacrime. Le lacrime di chi usa gli omega-3 infatti hanno una composizione modificata, il film è ricco di colina e acetilcolina e si riduce il colesterolo, glucosio e altri componenti.
La vitamina B12 migliora notevolmente i sintomi dell’occhio secco anche in associazione nel trattamento del dolore da neuropatia diabetica. Altre vitamine svolgono un ruolo importante: l’azione antiossidante della vitamina C e B, la vitamina D che regola la composizione lacrimale e la vita delle cellule.
La curcuma è un potente antinfiammatorio di origine naturale, ricca di polifenoli che favoriscono la stabilità lacrimale e sostengono la produzione della componente acquosa, mucosa e lipidica del film lacrimale.
L’utilizzo della nutraceutica costituisce una strategia fondamentale per agire sulle cause della patologia dell’occhio secco senza far ricorso ad agenti farmacologici, spesso portatori di effetti collaterali.
Affidatevi con fiducia alla nostra professionalità per un consiglio, per alleviare i sintomi e ritornare a sorridere… anche con gli occhi!