Il latte fra fake news, miti e realtà

Il latte fra fake news, miti e realtà

Il latte fra fake news, miti e realtà

Negli ultimi anni si è assistito al diffondersi attraverso vari canali sul web di svariate fake-news per quanto riguarda il latte.

Alcune di queste notizie hanno un fondamento, altre invece sono totalmente immotivate.

Il latte costituisce un’ottima risorsa di calcio altamente assimilabile, molto importante per il benessere delle ossa.

Il calcio è contenuto anche nella salvia, rucola, nei legumi e nelle mandorle. Le calorie fornite dalla frutta secca sono troppo alte, mentre nel latte abbiamo un costo energetico inferiore, fornisce cioè calcio con minor calorie.

Il calcio dà benefici alle ossa.

Diverse sorgenti di proteine sono associate al benessere dell’osso: infatti una dieta ricca di proteine di origine animale e vegetale, riduce le fratture osteoporotiche (escluse quelle vertebrali).

Un’altra notizia in circolo è che il latte provochi acidità all’organismo, questa è dovuta principalmente al contenuto nelle proteine di aminoacidi solforati che, una volta degradati, creano scorie acide. Le scorie acide provocano un aumento del carico renale, per aumento della ipercalciuria.

Principalmente questo meccanismo è legato agli aminoacidi solforati presenti però anche nelle proteine dei vegetali per esempio mais, soia, sesamo, miso, tofu. Perciò si tratta di una notizia veritiera ma proposta in modo tendenzioso.

Il latte può provocare l’infarto?

Sono stati fatti degli studi ed è al contrario dimostrato che il consumo di certi quantitativi di latte previene le malattie cardiovascolari.

Il latte fa ingrassare?

Il latte non fa ingrassare anzi chi consuma latte preserva la massa magra, riducendo la massa grassa e riducendo la circonferenza.

Il latte provoca il cancro?

Il latte contiene IGF1, un fattore di crescita che è stato considerato responsabile del cancro. In realtà s’è visto che chi consuma il latte e i prodotti lattiero-caseari ha una protezione nei confronti di certi tipi di carcinoma del colon retto anche se non esistono delle strong evidence, mentre invece non protegge dal carcinoma alla prostata.

Sembra infatti che una dieta ricca di calcio aumenti incidenza del carcinoma alla prostata perché si riduce in contempo la vitamina D, molto importante per l’apoptosi delle cellule prostatiche e quindi aumenta la probabilità di cancro.

Non si tratta quindi di cause vere e proprie ma di correlazioni che possono essere contrastate con una corretta assunzione di vitamina D.

Il latte d’alpeggio è più sano?

Negli ultimi anni si è affacciato un nuovo tipo di latte sul mercato: il latte d’alpeggio o latte di montagna. Il latte d’alpeggio è latte d’animali che in estate pascolano liberamente in alta montagna. In inverno si trovano stabulati in stalle e vengono nutriti di fieno.

Dagli studi condotti sembra che il latte d’alpeggio abbia migliori caratteristiche per quanto riguarda le vitamine liposolubili, gli acidi grassi polinsaturi, il CLA (acido linoleico coniugato) ma povero di iodio e che abbia anche delle migliori caratteristiche organolettiche legate alla componente sensoriale. Il latte di alpeggio contiene i terpeni presenti dalla pianta che l’animale utilizza per nutrirsi, le dicotiledoni. Nelle graminacee utilizzate a scopo di foraggio nelle pianure, questa componente è molto inferiore. Il latte che si otterrà darà poi delle caratteristiche organolettiche particolari anche al formaggio.

L’alimentazione influenza notevolmente la qualità del latte soprattutto in termini di qualità dei lipidi nel latte di alpeggio o di montagna.

La maggior parte della letteratura concorda nel dire che esistono maggiori quantità di PUFA, miglior rapporto omega 3 e omega 6, maggior contenuto di CLA e di vitamine liposolubili.

Dunque la risposta alla nostra domanda è sì, ma è necessario ricordare che quando si è valutato l’effetto del consumo di una porzione questi vantaggi sono meno rilevanti. Inoltre ricordiamo che la dieta, perché abbia un effetto positivo sull’organismo, deve essere considerata nella sua globalità e non bisogna considerare solamente il singolo alimento.

Il consumo di latte è in declino in molti paesi tra questi l’Italia, dove il consumo pro-capite medio è un terzo di quanto raccomandato. Questo può comportare un’insufficiente copertura dei fabbisogni di calcio soprattutto negli adolescenti e nelle donne adulte.

Il latte è un alimento complesso nel quale il calcio non è il solo nutriente importante, ma anche proteine, potassio, magnesio, zinco, iodio e vitamine, concorrono allo stato di nutrizione e di salute dell’osso.

Il latte e dei prodotti lattiero-caseari hanno un elevata biodisponibilità, a bassissimi costi sia economici che energetici, particolarmente importanti per i paesi del terzo mondo.

Il consumo di prodotti lattiero-caseari migliora il senso di sazietà, il controllo del peso, la composizione corporea, la densità ossea e sono associati alla riduzione del rischio di diabete di tipo 2, ipertensione, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.

I media hanno una grande responsabilità nella diffusione di un’informazione corretta, capace di mettere il consumatore nelle condizioni migliori di scelta. Nell’epoca della evidence based medicine le affermazioni non supportate da dati scientifici certi sono inaccettabili.